- Un secolo fa
- Il sociale nell'ottocento
- Una Santa per gli altri
- Un Pioniere dell'assistenza sociale

Le Ancelle della Carità sono nate dal cuore meraviglioso di una donna
ardita che ha saputo contemplare il Cristo Crocifisso attraverso la cura, il sollievo, il
conforto dellammalato, del povero, dellanziano, del sordomuto,
dellhandicappato mentale e fisico, del piccolo e dellemarginato grave;
insomma, attraverso un po tutte quelle categorie definite degli ultimi
nella società.
A seguito della ricca esperienza maturata durante lepidemia di colera che invase
Brescia nel 1836, nella quale Paola Di Rosa si prestò con generosità a curare le
ammalate, venne formulato il progetto di continuare lassistenza ospedaliera anche
dopo la cessazione della terribile pestilenza.
Il 18 maggio 1840 si concretizza lintuizione di carità di Paola Di Rosa, motivata
dallentusiasmo e dalla disponibilità a tempo pieno delle prime 32 compagne che non
esitarono al pari di lei di seguire Cristo in povertà.Prende così avvio la sua opera
altamente umanitaria e genuinamente apostolica presso lOspedale Civile di Brescia.
Questo fatto segnala lorigine dellIstituto delle Ancelle della Carità .
Seguendo un iter burocratico complesso,
grazie alla competenza e allaiuto del padre, cav. Clemente e del suo Confessore,
mons. Faustino Pinzoni, nel 1851 lIstituto delle Ancelle della Carità venne
riconosciuto definitivamente. Paola Di Rosa poté quindi pubblicamente manifestare la sua
donazione totale al Signore, attraverso la Professione religiosa, resa più splendida e
significativa anche attraverso quella delle prime giovani, rimaste affascinate dalla sua
forza caritativa.
Il nuovo Istituto ebbe una fioritura stupenda, sin dagli inizi, non solo nella città di
Brescia e nei paesi vicini, ma anche in Lombardia e nel Veneto. Contemporaneamente si
aprirono campi di apostolato nei Paesi dellEst, specie in Croazia e in Albania.
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Nel tormentato periodo dellOttocento caratterizzato da grandi
mutamenti politici e sociali, il laicato cattolico bresciano, fortemente impegnato,
propone attività e percorsi innovativi, volti a far fronte ai bisogni sociali.
Esso punta sulla valorizzazione delle persone, sulla assistenza ospedaliera e
sull'istruzione, sull'educazione dei fanciulli e dei giovani, sulla promozione umana dei
lavoratori, dei poveri, della donna sfruttata e ridotta a oggetto.
Anche la famiglia Di Rosa è impegnata in ogni settore dellassistenza,
nellattività politica locale e nella vita amministrativa della città e la giovane
Paola, erede della spiritualità e dellintraprendenza della sua famiglia si pone su
questa scia mettendo a disposizione tutta se stessa e tutte le sue sostanze per il bene
dei fratelli.
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Paola Di Rosa, nasce a Brescia il 6 Novembre 1813. Sesta di nove figli
del nob. cav. Clemente Di Rosa (1767-1850) e della Contessa Camilla Albani di Bergamo
(1786-1824), ebbe uneducazione e una formazione umana e cristiana profonda e
accurata. Dotata di notevole intelligenza, intuizione, delicatezza e sensibilità, Paola
rivela ben presto una personalità volitiva, un carattere deciso, forte e vivace,
intraprendente, capace di assumere responsabilità e di viverle in prima persona,
condividendo povertà ed esigenze, specie degli ultimi, dei poveri, degli emarginati:
insomma di coloro che non hanno voce. Orfana
di madre a undici anni, Paola viene affidata, per la sua formazione, alle Suore della
Visitazione. Nel collegio si distingue tra le compagne non solo per la raffinatezza della
sua persona, ma soprattutto per i gesti di bontà e di altruismo, di perdono e di
accoglienza che rivelano la capacità di intuizione caritativa, poste poi in atto nel
pieno della sua giovinezza.
A diciassette anni, Paola, assume compiti di responsabilità nel suo casato, che manifesta
nellessere attenta e delicata accanto al padre nella gestione della famiglia, con la
servitù, vicina alle operaie della filanda di Acquafredda e in una fervida azione
educativa tra le giovani di Capriano.
Sorretta e guidata da mons. Faustino Pinzoni, imposta seriamente la sua vita, fino a
raggiungere una totale consacrazione di se stessa al Signore.
Paola emette i voti religiosi nel 1851 e prende il nome di Maria Crocifissa. Dalla scelta
originaria di particolare attenzione al prossimo bisognoso, scaturirà poi unampia
gamma di prestazioni e di servizi.
Nonostante fosse fisicamente molto fragile, possedeva una robustezza spirituale e una
passione creativa di amore verso Dio e verso la persona bisognosa tali da farle
realizzare, nell'arco di una breve vita, conclusasi il 15 dicembre del 1855, una
complessità di bene.
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Monsignor Faustino
Pinzoni, Arciprete del Duomo di Brescia (1779-1848), è con Paola Di Rosa pioniere
dellassistenza sociale e infermieristica in città. La sua vita è allinsegna
della carità e del servizio.
Nel 1835 fonda in santOrsola una Pia Unione di infermieri per lassistenza agli
ammalati poveri e stende il progetto per una casa di riposo per sacerdoti. Nel 1836, con
Paola Di Rosa, assiste i colpiti di colera e segue, accompagna, forma il primo gruppo di
giovani volontarie, unitesi a Paola, dettando loro un programma di vita.
Nel 1838 promuove con la famiglia Di Rosa e in particolare con Paola, la scuola per
sordomute e dirige quella dei sordomuti, fa parte del Consiglio direttivo della Pia Casa
dIndustria. Dal 1839 al 1840 collabora alla fondazione della Pia Unione delle
Ancelle della Carità e alla stesura delle Regole, ne ottiene lapprovazione e
diventa il primo superiore ecclesiastico dellIstituto.
Nel 1841 appoggia Paola nella fondazione delle prime case filiali dellIstituto delle
Ancelle della Carità: Cremona, Manerbio, Montichiari e Chiari. Nel 1848 assiste i colpiti
di colera e nel giugno si reca a Valeggio e a Borghetto (Verona) per visitare le figlie
spirituali, che prestano il loro servizio ai soldati feriti.
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